Come fare facilmente dei prodotti da dispensa tipici salentini. Prepariamo i lampascioni sott’aceto
Sveglia, caffè, colazione ed un salto dal fruttivendolo. Tra le varie cassette di verdure e frutti di stagione locali, oggi: lampascioni.
Sostanzialmente delle piccole cipollette all’apparenza terrose e dal gusto decisamente “root”.
Prodotto ultra tipico del Salento, ottimo come antipasto e come prodotto da conservare sott’olio o sott’aceto sebbene si presti come ingrediente principale per frittelle di lampascioni, capretto e lampascioni, pomodori invernali, pecorino e lampascioni ed altre più o meno tradizionali ricette.
Tecnicamente, il lampascione o lampagione (pampasciune in dialetto), detto anche cipolla canina, cipolla turchina, cipollaccio col fiocco o giacinto dal pennacchio, è una pianta erbacea della famiglia delle Liliaceae. Si trova a circa 10-30 cm di profondità è può essere individuato per mezzo della sua rosetta.
Mezzo chilo, 2 euro. Sciacquata veloce e per predisporli per la preparazione, “spoglio” i miei lampascioni dei primi strati e li risciacquo abbondantemente.
Opto per il sott’aceto. Sembra gustosa e dietetica l’idea di aggiungerli ad una bella insalata.
Aggiungo qualche verdurina e le spezie che ho in dispensa (qualche dente d’aglio, qualche fettina di peperone, mezza carota, erba cipollina intera, del gambo di finocchio, pepe bianco) e procedo con una preliminare mezza cottura in acqua salata.
Dopo averli scolati e risciacquati, altri 20 min. in pentola con acqua e aceto bianco.
Una volta scolati e raffreddati, li dispongo nei barattoli e li ricopro nuovamente con del buon aceto di vino.
Ottimi anche conditi dopo la prima cottura con olio extra-vergine d’oliva e menta.
Da non perdere, ogni primo venerdì di marzo nella cornice della stupenda cittadina di Acaya, i festeggiamenti religiosi in onore della Madonna dei Lampascioni con la sua tradizionale fiera e sagra dei lampascioni.
La vocazione dei lampascione, senza dubbio è quella gastronomica, per i tanti buongustai e per palati ricercati ed eleganti.
C’è però una curiosità a riguardo: nella tradizione popolare pugliese salentina, le mucillaggini del bulbo del lampascione , venivano utilizzate per “saldare” le incrinature delle pignatte di terracotta. Tagliando un lampascione a metà e strofinando lo stesso sulle incrinature della pentola, una volta essiccato, è possibile prolungare l’utilizzo della nostra pentola di terracotta per ancora diverso tempo.
Very, very elegant!