BTM Puglia 2017, dal Turismo ricreativo a quello esperenziale

Appuntamenti Btm Puglia 2017

Appuntamenti BTM Puglia 2017

Anche quest’anno dunque, gli operatori si danno appuntamento alla BTM Puglia, nell’affascinate cornice del Castello Carlo V a Lecce per comunicare ed apprendere le ultime novità del settore.

 

Come ci hanno insegnato alla BTM Puglia 2016, viaggiare probabilmente è il miglior modo di fare vacanza. Un break dagli impegni, dalle incombenze quotidiane e dal formalismo della società. Viaggiare per mare, viaggiare per monti, viaggiare viaggiare.

Il turismo è un fenomeno che sicuramente coinvolge molte professionalità: ma l’accoglienza è arte pura, metodologia sempre in guerra tra l’affermazione di identità societaria e la scoperta del nuovo.

Sicuramente il viaggiatore, il vacanziero, l’habitué della gita fuori porta, ha oggi nuovi strumenti multimediali che se da un lato lo avvicinano alla meta e ai servizi offerti, dall’altro hanno l’inconveniente di pre-confezionare un momento della propria esistenza che potrebbe essere destrutturato e pertanto rigenerante.

Divagare eticamente sul fenomeno del turismo, necessiterebbe un buon ascoltatore. Fare turismo, essere un operatore di questo settore, significa invece mettere la propria professionalità al servizio del viaggiatore.

In questo contesto, anche in Puglia, gli operatori del settore hanno trovato uno spazio, un contenitore per scambiare le proprie idee e aggiornarne le proprie competenze a servizio del crescente appeal che la nostra terra ha e sta avendo nell’ultimo decennio.

Anche quest’anno dunque, gli operatori si danno appuntamento alla BTM Puglia 2017, nell’affascinate cornice del Castello Carlo V a Lecce per comunicare ed apprendere le ultime novità del settore.

L’evento è organizzato dall’Agenzia di Comunicazione Password AD e propone un denso calendario di convegni orizzontali, conferenze, esposizioni ed incontri più strutturati per le esigenze degli addetti turistici che vorranno accrescere le proprie competenze.

Alla BTM Puglia anche quest’anno saranno presenti albergatori, ristoratori, blogger ed influencer, agenti di viaggio, aziende di marketing e comunicazione che, avvelendosi della collaborazione di speaker professionisti della formazione turistica, digital e social, web marketing, revenue management proveranno a raccontare cosa accade di bello e di nuovo nel settore turistico.

Una tre giorni densa di appuntamenti per conoscersi anche grazie a quello che, noi di Turismo Dancardi, chiamiamo il Turismo di Pancia, il viaggiatore cioè che si nutre (e questa volta non in senso letterale) del luogo che visita, assaporando storie, tradizione e prelibatezze in via di estinzione.

Di seguito il link al sito ufficiale della manifestazione. QUI invece il programma, per non perdere l’occasione di fare rete, di apprendere e  migliorarsi.

Dal nostro punto di vista, turismo di pancia a parte, siamo d’accordo con Cohen, quando ci parla dei vari significati che il turismo può assumere.

  • C’è Turismo Ricreativo
  • quello d’evasione
  • il Turismo Esperienziale
  • il Turismo Sperimentale
  • e c’è quello che Cohen definisce il Turismo Esistenziale

Ci auguriamo che il brand Salento, possa col tempo come in passato, non solo rappresentare una meta del turismo vacanziero e d’evasione, ma un modello di turismo per tutti coloro che ricercano nella vita degli altri, nelle altre società e nelle altre culture  “il proprio centro” perchè  “non sono più capaci di condurre una vita autentica in patria” (cit. E. Cohen).

Per il resto, buona BTM Puglia 2017, buon Castello Carlo V e buona Lecce. Sempre affascinate all’imbrunire!

Btm 2017 www.btmpuglia.it/

 

Carnevale di Gallipoli 76° edizione

carnevale di Gallipoli 2017

Carnevale di Gallipoli 76° edizione

Pronti per il carnevale di Gallipoli?

E’ cominciato il Carnevale di Gallipoli, giunto alla sua 76ma edizione. Una straordinaria e spettacolare festa  gallipolina che sa coinvolgere proprio tutti, adulti e bambini. I protagonisti indiscussi della parata sono i grandi carri allegorici, realizzati grazie all’eccezionale maestria dei cartapestai gallipolini.

La splendida manifestazione è curata da “La Fabbrica del Carnevale”, associazione nata nel 2013 con il principale obiettivo di valorizzare il Carnevale di Gallipoli, le sue origini storiche e la sua attuale rilevanza, quale evento di punta del periodo compreso tra Natale e Pasqua in un’ottica di destagionalizzazione turistica.

Seguendo il tema della sfilata, che quest’anno prende il titolo di The colours of Cartoons – i cartoni animati degli anni 80 e 90 – I maestosi carri sono avanzati lungo Corso Roma con una sosta in Piazza Aldo Moro come a prendere simbolicamente possesso della città. I due regnanti  Re Candallino e Sua Maestà Mendula Riccia hanno raggiunto la postazione d’onore e hanno aperto ufficialmente la sfilata.

I carri, le scuole di ballo ed i gruppi mascherati sono sfilati per il Corso Roma tra musica, colore e divertimento. Gli altri appuntamenti del saranno:

  • Domenica 26 febbraio ci sarà la seconda sfilata dei carri allegorici lungo Corso Roma
  • Lunedì 27 febbraio si eseguirà il Concerto di Carnevale, curato dall’Orchestra dell’IISS E. Giannelli di Parabita. In quest’ultima serata sarà presentato ufficialmente l’inno del Carnevale.
  • La premiazione dei gruppi mascherati che hanno partecipato a questa edizione sarà martedì 28 febbraio alle 16,00, partendo da Piazza Aldo Moro. Alle 19,00, infine, l’esibizione di chiusura del Carnevale, con la cerimonia del Campanone, sul sagrato della Chiesa di S. Francesco. Artisti e giocolieri attenderanno i 12 rintocchi di campane che segnano la fine del periodo del Carnevale di Gallipoli e decretano l’inizio della Quaresima.

Quindi Re Candallino e Sua Maestà Mendula Riccia consegneranno le chiavi della città alla Confraternita di S. Maria Immacolata, che le custodiranno fino al Carnevale di Gallipoli successivo.

 

Carnevale in Puglia, da Gallipoli a Putignano

carnevale in puglia

Carnevale in Puglia: da Gallipoli a Putignano, passando da Manfredonia.

Scopri il carnevale in Puglia, un nuovo modo di conoscere il salento.

Il Carnevale in Puglia è Iniziato ufficialmente con l’accensione del Fuoco di Sant’Antonio, il 17 gennaio, il tempo di Carnevale è il momento più atteso e gioioso dell’anno, ricco di maschere, allegria e buon umore.

Il Carnevale in Puglia vuol dire partecipare a tanti eventi e tradizioni che trasformano le città in un vero e proprio palcoscenico. Splendide sfilate di carri allegorici realizzati in cartapesta attraversano i centri abitati insieme a festosi gruppi e maschere caratteristiche.

Il Carnevale in Puglia più antico è quello di Putignano che risale al 26 dicembre 1394, quando le reliquie di Santo, Stefano, prima custodite a Monopoli, vennero trasferite a Putignano, lontano dalla costa e da possibili razzie.

Secondo la tradizione, durante la processione che accompagnava tali reliquie, i contadini di Putignano impegnati nell’innesto delle viti con la tecnica della propaggine, lasciarono i campi per aggregarsi al corteo ballando, cantando e improvvisando versi satirici in vernacolo.

Quel giorno segnò l’inizio della Festa delle Propaggini, rito che da 622 anni si ripete ogni 26 dicembre e dà l’avvio al Carnevale putignanese, il più antico di Europa.

Dove festeggiare il Carnevale in Puglia?

Il tempo del Carnevale di Putignano  è scandito dal giovedì: in passato era prassi celebrarlo con banchetti e balli, oggi, invece, con la satira dissacrante.

Di settimana in settimana si portano sul palco storie che screditano un gruppo sociale particolare, in un ordine ben preciso: prima i Monsignori, poi preti, le monache, i vedovi, i pazzi, le donne sposate e i cornuti.

Questi appuntamenti sono curati dall’Accademia delle Corna, che esegue il tradizionale quanto goliardico taglio delle corna. Il martedì grasso pone fine al Carnevale: nella città risuonano 365 rintocchi di campana che scacciano via ogni traccia di baldoria e danno inizio alla Quaresima. Non così antiche, ma ugualmente importanti sono le sfilate di Massafra , di Gallipoli  e di Manfredonia  .

Tra bellissime coreografie e coloratissime esibizioni, il Carnevale in Puglia riesce a coinvolgere proprio tutti, grandi e piccini! Non resta, quindi, che goderci questi momenti allegri e festosi, che ci accompagneranno fino al prossimo 28 febbraio!

 

Cosa fare nel Salento San Valentino – La festa più romantica dell’anno

Salento San Valentino al mare

Salento San Valentino – Le origini della festa degli innamorati

Oggi festeggeremo nel Salento San Valentino, il santo che, per tradizione, è il protettore di tutti coloro che si vogliono bene. La leggenda narra che San Valentino avrebbe aiutato una ragazza cristiana a sposare un centurione romano dopo averlo battezzato. Si narra, inoltre, che abbia aiutato molte coppie a riconciliarsi dopo tanti litigi. Per questi motivi è divenuto patrono degli innamorati. Tuttavia la festa – così come viene intesa oggi – incentrata sullo scambio di messaggi d’amore e regali tra innamorati risale al Medioevo e al circolo letterario inglese da cui ebbe origine l’amor cortese.

È così che, dal biglietto al regalo, dalla cena al viaggio, oggi le iniziative per festeggiare l’amore diventano variegate e stupefacenti, volte a conquistare l’animo del proprio innamorato o a stupirlo con effetti speciali!.

Ecco quindi che, pensando alla splendida cornice salentina, vi proponiamo 5 idee-regalo per celebrare la festa dell’amore!

SCATOLA DI CIOCCOLATINI

Idea tradizionale che non passa mai di moda… Ma perché accontentarsi di un cioccolatino, quando si può conquistare il suo cuore portandola in un meraviglioso negozio di dolciumi, per farlo scegliere a lei? Maglio è una delle cioccolaterie più famose di tutta Italia: si trova a Maglie, in provincia di Lecce, dunque un altra idea per il vostro Salento San Valentino.

Cioccolateria Maglio

CENA ROMANTICA

Una cena romantica a lume di candela? Ottima soluzione, se si cerca il ristorante adatto – non all’ultimo momento – e se si regala un extra menù a sorpresa che conquisti il suo cuore. Il romanticismo arriverà alle stelle, se saprete trovare un posticino sulla costa salentina, a pochi passi dal mare. Nel link troverete una lista di ristoranti che applicano un menù speciale per la ricorrenza di San Valentino!

SalentoVip – Ristoranti

CENTRO BENESSERE

Volete concedervi un pomeriggio di puro relax con il vostro amore? Regalate un pacchetto benessere! Niente di più piacevole! Ecco che potrete scegliere le più belle SPA del Salento e quelle più gettonate su TripAdvisor!

UNA SERATA DEDICATA ALL’ARTE

Se il vostro partner ama l’arte e la cultura perché non trascorrere una serata davvero speciale? Il Must (MUseo STorico della città di Lecce) sarà aperto eccezionalmente per la mostra “Lavori in corso. Corpo Tre. Il percorso della Pittura”, in orario serale sino alle 21. Presentandosi in due alla biglietteria del Must, i visitatori pagheranno un solo biglietto, per la visita guidata al museo e alle collezioni permanenti e temporanee e avranno la possibilità di partecipare a “MUSTMONAMOUR”, un’immersione nel mondo dell’arte e del gusto, E inoltre, prenotando un tavolo riservato tra le opere d’artea lume di candelai visitatori gusteranno bottiglie di prosecco e prelibati aperitivi, preparati dalla Caffetteria del museo, per trascorrere una non convenzionale e soprattutto romantica serata tra dipinti e sculture.

MustMonAmour

UNA SERATA AL TEATRO…

…A vedere una commedia, un cabaret o altro… La sezione eventi di LeccePrima offre tante iniziative dislocate nel territorio salentino, tutte da godere per trascorrere una serata piacevole, anzi… piacevolissima!

Se poi, non vi piace nessuna di queste idee… beh, rimboccatevi le mani! Non vi resta che preparare un delizioso manicaretto per il vostro amore, nella speranza che sia di suo gusto!

Nel Salento San Valentino non manca di offrirvi buone ragioni per divertirvi, Dunque, Buon San Valentino a Tutti!

 

Cresce il turismo: la Puglia sempre più ambita come meta della vacanza nel salento

I dati dell’Osservatorio sul turismo della Regione Puglia per la vacanza nel salento 2016.

Le aree turistiche con maggior flusso della vacanza nel salento dell’anno 2016 sono il Gargano e il Salento, in particolare Lecce, Melendugno, Salve, Porto Cesareo, Otranto e Ugento.

E’ sempre il momento buono per pensare alla vacanza nel salento! Ecco come in Puglia sono oggetto di una accurata e precisa analisi che – a guardar bene i dati – sostiene e incoraggia quanti lavorano e vivono nel settore del turismo. Sono 3,3 milioni le presenze di turisti solo nei primi dieci mesi del 2016. Rispetto all’anno precedente, la Puglia è riuscita a superarsi, con il 6,4 per cento in più degli arrivi e il 3,2 in più delle presenze. Per il terzo anno di fila si segnala un progresso sia della domanda nazionale sia di quella estera, che evidenzia un 13 per cento in più per gli arrivi, e un 8,4 in più per i pernottamenti.

Grafico turismo vacanza nel salento 2016

Grafico turismo della vacanza nel salento 2016

Le aree turistiche con maggior flusso per la vacanza nel salento sono il Gargano e il Salento. In particolare di quest’ultimo, le destinazioni più visitate sono Lecce, Melendugno, Salve, Porto Cesareo, Otranto e Ugento. Più in generale i flussi per la vacanza nel salento sono aumentati anche nei mesi invernali e nella bassa stagione, merito del processo di destagionalizzazione messo in atto dalla Regione Puglia.

Soddisfatta, Loredana Capone, Assessore Regionale al Turismo, afferma: “Un anno importante il 2016. Un anno di transizione nella programmazione e nella visione strategica del turismo in Puglia. La visione è quella di portare la Puglia ad un livello di stagionalità che superi quella balneare, puntando su una esperienza di conoscenza nei borghi e centri storici della Puglia, grazie al grande patrimonio culturale e di tradizioni, allungando la stagione fino a Natale con eventi specifici da promuovere su tutti i media”.

L’obiettivo regionale per la vacanza nel salento per il 2017 è quello di ridurre il flusso turistico del mese di agosto per ampliare quello dei restanti mesi dell’anno.

Dunque: buon lavoro a tutti e buona vacanza nel salento!

 

 

I record della Focara di Novoli 2017

Focara di Novoli 2017

La Focara di Novoli, un evento da Record

Festeggiamenti a Novoli per Sant’Antonio Abbate

Siamo a Novoli, Lecce, Salento. Ogni anno nei giorni 16, 17 e 18 gennaio, fedeli, pellegrini ed appassionati partecipano sempre più numerosi alla Focara di Novoli. La Focara dei record. La Focara di Novoli è sostanzialmente un monumentale falò costruito con le fascine delle potature delle viti delle vicine campagne.

Si ha memoria della tradizionale Focara di Novoli, oggi con i suoi venti metri di diametro e i suoi venticinque metri di altezza dall’ormai riconoscibile forma conica rovesciata, sin dal ‘900; di epoca bizantina invece (e precisamente dal 1664), che a Novoli diviene il protettore Sant’Antonio Abbate.

Il Santo protettore è conosciuto infatti anche come Sant’Antonio del fuoco ed è il protettore degli animali domestici e degli animali da stalla.

I preparativi iniziano mesi prima grazie alla collaborazione attiva dei cittadini novolesi e del comitato cittadino sostenuto da partners pubblici e privati.

Di sicuro interesse anche la rassegna vinicola prevista da tradizione ogni anno e della mostra mercato; ed inoltre arte contemporanea, convegni ed incontri di vario genere. Subito dopo la processione per le strade del paese, il momento più emozionante e di maggiore coinvolgimento della comunità, rimane comunque l’accensione della focara durante la vigilia: numerose le batterie pirotecniche lungo i crinali che innescano l’imponente falò.

Chi ha partecipato almeno una volta all’evento, sa bene che l’effetto è molto suggestivo e segna ufficialmente il momento ufficiale dell’inizio dei festeggiamenti. Ogni anno inoltre, le notti che seguono l’accensione sono animate dalle interessanti programmazioni musicali con artisti dall’indiscusso spessore culturale.

Sacralità, rituale, folklore: la tradizionale focara dei record in onore di Sant’Antonio Abbate a Novoli merita tutta l’onorificenza dell’essere stata inserita nei beni immateriali e intangibili dell’UNESCO. Tutte le informazioni possono essere approfondite sul sito ad essa dedicato che ogni anno trasmette in streaming la tre giorni della manifestazione

 

Cantine Aperte in Puglia – Cosa chiedere

cantine aperte puglia

Cantine Aperte in Puglia – Cosa chiedere

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Cantine Aperte 2016

Il 29 Maggio per gli escursionisti del sapore, interessante manifestazione su tutto il territorio Pugliese ed italiano: Cantine Aperte 2016.

Per la 24° edizione di Cantine Aperte organizzata dal Movimento Turistico del Vino in collaborazione con la Regione Puglia, 55 cantine pugliesi accoglieranno i visitatori per degustare, informare ed abbinare con alcune proposte gastronomiche della zona.

Predisposto un bus per raggiungere le nostre cantine in partenza da Foggia, Trani, bari, Ostuni, Taranto, Lecce (Top Wine Destination) con dieci differenti itinerari.

Cantine e produttori tenteranno di spiegare cosa c’è dentro ogni calice di vino. Bene. Ma noi appassionati, consumatori o curiosi domenicali, cosa vogliamo veramente sapere e chiedere ai produttori in occasione di Cantine Aperte 2016?

Di seguito, alcune brevi definizioni che, superato lo scoglio del prezzo per bottiglia o di resa per ettaro, può informare seriamente sul calice che vorremmo degustare e condividere con i nostri cari.

Il vino è una delle bevande alcoliche più naturali e salutari. Sorprendente però scoprire che la maggior parte dei vini che beviamo ogni giorno, sono stati prodotti utilizzando dalla vigna alla cantina, un mix di componenti chimiche quali fertilizzanti, funghicidi, pesticidi … In vigna tali sostanzi chimiche, sono utilizzate per proteggere le piante da attacchi patogeni e per nutrire il suolo.

Per avere dunque realmente consapevolezza su cosa stiamo acquistando e degustando, occorre fare chiarezza sulle varie classificazioni e su cosa esse significhino.

Spendiamo dunque un po’ di parole per descrivere 3 modi di fare vino:

  • Vino BIOLOGICO
  • Vino da agricoltura BIODINAMICA
  • Vino NATURALE

VINO BIOLOGICO

Per ciò che riguarda questa sezione, è da sottolineare che la certificazione EUROPEA di VINO BIOLOGICO certifica ad oggi solo ed esclusivamente le uve. Senza nessun monitoraggio su ciò che succede in cantina.

Non si ha infatti nessun monitoraggio né sui metodi di produzione (solfiti, lieviti, ecc), né sui sistemi di stoccaggio ed invecchiamento, né tanto meno di imbottigliamento.

Per correttezza, il vino dovrebbe specificare in etichetta non tanto VINO BIOLOGICO, ma vino prodotto con uve biologiche.

VINO BIODINAMICO

Il settore del biodinamico richiede sicuramente grande impegno. Biodinamico non significa solo ridurre le sostanze chimiche durante la coltivazione ed il mantenimento delle vigna, biodinamico significa accostarsi alla coltivazione con un nuovo metodo e nuovi occhi. Un metodo a tutela dell’ ambiente che si presuppone di utilizzare composti e preparazioni biologiche.

Le vigne che seguono le filosofie biodinamiche, sono vigne vive e salutari, tengono conto delle fasi lunari e dei ritmi del sole. Il fondatore di questa filosofia è Rudolph Steiner che ha redatto le regole principali del Biodinamico attorno al 1920.

Utilizzare le pratiche biodinamiche può anche semplicemente significare ridurre l’utilizzo di pesticidi e diserbanti rispetto ai quantitativi classici utilizzati.

Alcuni dei leader  della produzione del vino, stanno convergendo verso tali pratiche, senza necessariamente specificarlo in etichetta. Pensiamo al neozelandese FELTON ROAD, al francese DOMAINE LEFLAIVE (Burgundy), all’alsaziano ZIND_HUMBRECHT.

Per molti tale pratica rappresenta la soluzione per una produzione sostenibile e con certezza possiamo dire che non la vedremmo sempre comunicata e pubblicizzata sulle etichette dei vini che acquistiamo.

La certificazione Biodinamica suona come garanzia di responsabilità ambientale ed i vini prodotti dovrebbero sempre avere un chiaro senso di territorialità (terroir) ed essere qualitativamente eccezionali.

VINO NATURALE

Il vino naturale è decisamente un fenomeno recente, il vino naturale utilizza in vigna le pratiche biologiche o biodinamiche ma elimina totalmente l’uso di sostanze chimiche e la manipolazione lungo tutto il processo di produzione.

La differenza chiave con gli altri tipi di vino è sostanzialmente un basso uso o il NON UTILIZZO di solfiti (SO2).

Vino naturale, ad oggi non è un termine accreditato o legale da un punto di vista burocratico ma si riferisce:

  • all’uso di trattamenti biodinamici per apportare vita al suolo
  • all’uso di trattamenti biodinamici per il raccolto
  • al non utilizzo di zuccheri aggiunti per incrementare l’alcool potenziale
  • al non utilizzo di enzimi aggiuntivi
  • all’utilizzo di lieviti naturali
  • al non utilizzo di sapori e aggiustamenti addizionali (pezzi di legno, polveri che incrementano la tanninicità, rispetto dell’acidità naturale)
  • basso o non utilizzo di solfiti durante la fermentazione o l’affinamento (meno di 20ppm per i bianchi; 10ppm per i rossi)

Essenzialmente: non aggiungere e non prelevare.

Bene, ora siamo pronti per incontrare i nostri produttori.

Cin Cin e buon 29 Maggio 2016 – Cantine Aperte (Puglia)

Luana Lobbene per Turismo Dancardi.Org . Case Vacanza nel Salento

“Cantine Aperte in Puglia – Cosa Chiedere”

#Cantine Aperte #Cantine Aperte in Puglia

Holidays House for Rental

 

Amanda Barnes e l’Avventura di Around the World in 80 Harvest

Amanda Barnes - Around the World in 80 Harvest
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Around the World in 80 Harvest

Amanda Barnes e l’Avventura Globale di Around the World in 80 Harvest – PIANETA WINE LOVERS

Il Salento si sa, offre vari spunti di degustazione quando di parla di rossi decisi, corposi e dal tannino di carattere.

Wine lovers, oggi però ci facciamo portavoce di una bella esperienza che Amanda Barnes, giornalista appassionata di vino, sta per intraprendere in giro per il mondo intitolata “Around the World in 80 Harvest”(In giro per il mondo in 80 raccolti).

Amanda ed il suo team visiteranno sei differenti continenti a partire dall’autunno 2016: un totale di 80 sub-regioni dedite alla produzione di vino dalla classica regione Champagne, al Burgundy, Mosel, passando per il nuovo mondo. Perù, Tailandia, Namibia ed India.

La chiave per capire il vino, è sostanzialmente comprendere da dove viene – dice la Barnes – le persone, il luogo, le condizioni e le tradizioni”.

Per i due anni del progetto, Amanda Barnes, comunicherà utilizzando i social media, un sito interattivo ed un periodico digitale mensile. Invita tutti a seguirla affinché la pubblicazione finale del libro, sia frutto di un processo collettivo.

Il team di Amanda Barnes inizierà questo mese con il Sud America, passando dagli Stati Uniti, Canada, Messico per dedicarsi all’Europa alla fine del 2016.

Il 2017 vedrà la Barnes in Africa, Asia, Australia, Nuova Zelanda, Tasmania, di nuovo Europa, Cina, Giappone prima di concludere questo viaggio epico in Canada e in Germania tra le regioni dell’ice-wine.

Barnes ha lanciato Kickstarter campaign per sostenere l’impresa affinché corporate, partners nel settore viaggi, eventi, tecnologia, turismo ed industrie possano sostenere e collaborare al programma.

Dal 5000 a.c. il modo di concepire questa preziosa bevanda, è certamente cambiato. Mutano le tecnologie, i mezzi di stoccaggio e conservazione, mutano le modalità di consumo.

Necessaria e coraggiosa la scelta della Barnes. Ci auguriamo davvero possa far luce su terroir sconosciuti e trasmetterci ancora il senso ancestrale del convivio, del bere bene e del rispetto caparbio del saper fare un buon vino.

Tra storia e nuove tendenze. Tra globalizzazione e sperimentazione di nuovi sapori. Tra tutela amorevole e denominazioni burocratiche. Tra vintage e vini naturali.

Good luck Amanda!

 

Luana Lobbene (IndieSalento per Turismo Dancardi)

 

La Caremma: tradizioni dal Salento

Tradizioni dal Salento: la Caremma

Caremma: tradizioni dal Salento

 

 

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La Caremma Salentina

Tra le strade di Taviano, fa capolino questo strano fantoccio. La Caremma è simile ad un vecchia signora, brutta sdentata, abbigliata di stracci neri. Tra le stringe un fuso di lana da una parte e nell’altra una marangia (arancia amara) con infilzate sette penne di gallina.

La tradizione ci racconta che la Caremma avesse sette nomi: Anna, Susanna, Rebecca, Ribanna, Cruci, Parmi e Pasca. Terminato il Carnevale, La Caremma veniva posizionata a ridosso  di balconi e terrazzi e a rappresentanza di una vedova piangente per il decesso e l’eredità dei debiti del marito.

A causa di questo, la Caremma era costretta a lavorare per saldare tali debiti; il fuso con il filo rappresenta lo scorrere del tempo per il raggiungimento del punto di pareggio di questi debiti (break even point direbbero gli economisti oggi) e la marangia (l’arancia amara) era il gusto amaro di tale esperienza simbolo dunque di sofferenza. Le sette penne infilzate alla marangia, scandiscono le sette settimane sino alla Quaresima.

Il termine Caremma proviene dal lontano XVI secolo quando i soldati francesi giunti in Salento ed incuriositi dal fantoccio allestito sulle case, associandolo al periodo pasquale, la chiamarono “carème” (quaresima).

Ogni settimana alla Caremma le si sfila una penna, fino all’ultima il giorno di Pasqua. Ogni penna è accompagnata dalla seguente filastrocca:

Uno le mennule

Ddoi le carenule

Tre li noci

Quattru le croci

Cinque la passione

Sei le parme

Sette tuminica te Pasca

Se mancia pane carne

Trascorse le sette settimane, la Caremma veniva appesa ad un filo o ad un palo e al rintocco delle campane della mezzanotte che annunciano la Resurrezione, viene incendiata con tanto di scoppietti finali.

 

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La Caremma Salentina 2

Caremma pizzicotta, mancia lu pane cu lla ricotta, e lu mancia scusi scusi, cu nnù la vitune i carusi.”

Noi e il fantoccio, vi aspettiamo dunque a Pasqua nel Salento!

 

Monteruga, the ghost town in salento

Moteruga, ghost town salento
Monteruga

Monteruga

Monteruga, the ghost town in salento.

It’s morning with a quiet Ionio sea, cool climate, me and a guest decide to visit a strange place: Monteruga. A cup of typical sandwiches made with a cazzata bread, mayo and tomatoes and another made with cazzata bread and cime di rapa and we are ready to discover Monteruga, abandoned place near Veglie. We don’t know others information but it’s time to leave.

The appointment is at Passeggiata of Capilungo. Rural and eco-compatible route near the rocks. Some people are walking through the 1800 mt. Not bath today, only hopeful fishermen that are betting in good day. 1 km from the Passeggiata of Capilungo a very suggestive place: I “diauoli” (the Evil place) remember us when these rocks meet the history with Pirro King (306-300 b.C.) or during the two Big Wars. Rather we can see some recent defence points made with bricks.

Torre Suda, a big tower presents on a beautiful corner. The sand on the bottom shows us an incredible water colour.

Monteruga, ghost town salento

Monteruga, ghost town salento

Mancaversa introduces us the Lido Pizzo Park. Lido Pizzo Tower is not visible from the main street but the view from the tower should incredible: all around thousand of metres of Mediterranean plants: rosemary, oregano, wild olive trees and many others.

A quick view in Gallipoli. At the end of the main street, heart of the shopping and stage of week end, the parking of the port gives us an idea about Gallipoli Old. From the parking, we understand why is named pearl of the Ionian sea. If we observe the city planning, Gallipoli old is like an oyster in its fortified walls.

After Gallipoli, Rivabella known also for its beautiful beaches, another fortified tower with a square plant.

In Santa Caterina, faced on the Ionian Sea a lot of small restaurants. We thought that should be so tasty understand something about the fish traditions. This part of Apulian sub-region with mainly a farmer kitchen tradition could give some good examples about fisher history. Or better should be so interesting spend a morning in a true and real fisher boat. Pescaturismo actually is so cool if it not declined in a fashion party. True also that should be so cool second tour for other reasons!!!

On the Ionian cost, other towers during our journey through Monteruga. Torre S. Maria dell’Alto, Torre Uluzzo, Torre Inserraglio, Torre San Isidoro, Torre Squillace.

Arrived in Porto Cesareo, it’s time to leave the cost and go in direction Veglie, where is our destination Monteruga.

Monteruga

Monteruga

Unforgivable landscape. Vineyards all around. Professional vineyards, very clean and ordered. Others for sure for private use and consume. It is not the best moment to observe vineyards. It’s January all the leafs are gone, there are not grapes but for a wine lover it’s like to touch a small paradise made by human work.

Arrived in Monteruga we feel like two ghosts in a ghost city. Only some minutes to understand how we should start to visit this place and why we are there. At the beginning we don’t know nothing about the area. Camera, a bottle of water and we are in main square. If front an open Church, all around abandoned houses. All the roofs are incredible damaged and a lot of signals advise the visitors to pay attention.

Monteruga is not very old, it’s not a prehistoric situation to understand. An industrial construction, after that another building suggests us that there were a country economic system with a big industrial scale.

 

Monteruga

Monteruga

Resuming about Monteruga

Privince: Lecce

City Planning: Rural Village with  fascist track

Edification Period: 1930 ca.

Ababdoned Period: 80’s

Abandoned Reason: Decrease first function

 

Our tour is a silent tour through a lost private life: social and political.

Here there was people untill 80s. A Fascist organisation for about 800 person arrived from the South.

Reclaimed the lands, 800 person was part of the city with schools, houses, frantoi, the Sant’Antonio Abate Church, barracks, boules court, tobacco deposit, wine cellar, etc.

Leaving Monteruga we start to read some about Monteruga History and it is hard today play to be an
anthropologist and try to visualize how was a normal Sunday.

The privatization of lands and the economic power of neiborg countries have been the two principal factors of Monteruga’s decline.

Our tour is finish, with us as gift, the religious silence deconsecration of San Antonio Abate Church.