Frantoio Ipogeo di Spongano e il Barone Bacile

Frantoio Ipogeo Spongano - G. Manfredini
[cml_media_alt id='68137']Frantoio Ipogeo Spongano - G. Manfredini[/cml_media_alt]

Frantoio Ipogeo Spongano – G. Manfredini

Frantoio Ipogeo. Comune di Spongano. Scendendo in direzione sud-est da Lecce, approdiamo nel centro della cittadina.

Siamo curiosi di esplorare il frantoio ipogeo del Comune di Spongano, appartenuto e appartenente alla famiglia Bacile.

Il nome del Barone Filippo Bacile di Castiglione (1827-1911), discendente da una famiglia aristocratica originaria delle Marche, è certamente legato allo sviluppo socio-culturale del Salento.

Al Barone Bacile, imprenditore, politico e storico italiano, si deve la realizzazione della Ferrovia Maglie-Gagliano del Capo-Gallipoli che finanziò a sue spese.

Il Barone Bacile, lo studioso di araldica, sintetizzò ed elaborò circa mille stemmi gentilizi.

Al Barone Filippo Bacile imprenditore, si devono importanti innovazioni nella produzione dell’olio di oliva e nello sviluppo dell’industria olearia.

Precedendo ed accompagnando i visitatori alla santa Pasqua, nei giorni 24-25 e 26 Marzo 2016, i discendenti del barone presentano la superba ristrutturazione di questo straordinario frantoio ipogeo con una “grafica” allettante quanto intelligentemente irriverente verso secoli di lavoro in frantoi angusti e maleodoranti.

L’evento è stato inaugurato nel memoriale del Venerdì Santo, giorno in cui la Chiesa celebra “l’Azione liturgica della Passione del Signore in preparazione della resurrezione” .

Nei locali ampi ed illuminati del frantoio ipogeo, le opere di Giovanni Manfredini in Le tre Crocefissioni. Un’invito alla riflessione ed un omaggio culturale della famiglia Basile.

L’iniziativa, promossa da Fabio Bacile di Castiglione, con il patrocinio della Provincia di Lecce e dell’Assessore all’Industria Turistica e Culturale – Gestione e Valorizzazione dei Beni Culturali della Regione Puglia, vede anche la partecipazione del FAI, Fondo Ambientale Italiano-Delegazione di Lecce, ed è realizzata in collaborazione con il Comune di Spongano, la Proloco locale e l’Unione dei Comuni Spongano-Diso-Andrano.

Il frantoio ipogeo di Palazzo Bacile di Castiglione è stato inoltre dichiarato d’interesse storico-artistico dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per la provincia di Lecce: “utilizzato come frantoio a partire dal XVII secolo fino alla metà degli anni Cinquanta del Novecento, è il primo nel Basso Salento dedicato alla produzione “industriale” di olio alimentare”.

 

 

Frantoio Ipogeo – Palazzo Bacile

Piazza Bacile, 73038 Spongano (Lecce)

Madonnaro Verticale: a Racale

Madonnaro
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Madonnaro

C’era una volta il madonnaro, artista della strada dedito alla rappresentazione di frammenti religiosi sull’asfalto. Presenza costante durante le feste patronali, le performance pittoriche regalavano e regalano ai passanti prospettive multidimensionali sul rapporto Uomo- Sacro.

Il madonnaro classico propone figure consolidate dell’immaginario religioso cristiano. Transitorie e friabili nella sua materialità; il gessetto infatti, strumento nonché mezzo di espressione, è predisposto per riproduzioni di breve durata.

Puglia e Lombardia sono le uniche regioni italiane che hanno deciso di tutelare legalmente la figura del madonnaro e degli artisti di strada in generale.

Da qualche anno a Racale, piccola cittadina della Provincia di Lecce, si fa letteralmente strada un’altro genere di artista “di strada”. Un Madonnaro Verticale oseremmo. Del madonnaro classico trattiene il gesto iconografico del segno-racconto, ma si inserisce nel contesto urbano del piccolo centro del Sud Salento utilizzando un linguaggio grafico alquanto suggestivo.

Il Madonaro Verticale che risponde al nome di OZMO alias Gionata Gesi,  artista toscano chiamato ad interpretare un progetto di arte pubblica e riqualificazione urbana, utilizza il cemento come tela, il muro, il mattone come rottura dall’appiattimento urbano proponendo scenari illustrativi al contempo classici come il Madonnaro e POP (popolari) come il writer, colui che fa graffiti. E’ decoratore quanto le immagini si presentano all’esterno delle mura di abitazioni civili, è un’io narrante quando la cronaca della forma gioca con la periferia.

Come un Madonnaro utilizza la tematica del San Sebastiano, santissimo patrono della cittadina ma lo griffa, abbigliandolo con dell’intimo alla moda. Come un Madonnaro ancora utilizza corpi per stimolare ad una religiosità più profonda, quella del sociale, ad una comunione eucaristica con una patria fragile, nuda quandanche raggiante.

Le Opere Verticali  realizzate con la collaborazione di Viavai Project e con il supporto del Comune di Racale, suggeriscono rispetto al Madonnaro storico, letture decisamente più tecnologiche, fermamente meno consumistiche, straordinariamente autentiche.

 

Luana Lobbene (IndieSalento per Turismo Dancardi)

Teatro salentino D.O.C.G.

Teatro in Salento

Il teatro salentino D.O.C.G. Neo-classica serata a teatro

 

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Caligola, Albert Camus 

Se siete nel Salento, che ci risediate, transitate per affari o che ci soggiorniate, vi suggeriamo una capatina a teatro. Molti gli stili architettonici che accolgono le gesta degli artisti pugliesi: dal cinema-teatro del piccolo borgo, al suggestivo e centralissimo anfiteatro di Lecce a piazza Sant’Oronzo, ai balconatissimi e più classici teatri presenti sul territorio della provincia, al teatro di quartiere delle cittadine più popolose. Superato lo scoglio del contenitore, svariate le performance alle quali si può assistere.

Importantissimo vademecum per scovare la serata che più vi aggrada, divenuto ormai la bibbia delle consultazioni (eventi, sagre, riti religiosi, ecc): Qui Salento, simpatico magazine a cadenza mensile dal costo di € 2,50.

Grazie a Qui Salento, scopriamo la Compagnia di Salvatore Della Villa, attore e regista, in scena con Caligola di Albert Camus.

L’intreccio delle vicende personali dell’imperatore Caligola si riversano sull’agire politico imponendo il proprio status emozionale. Non sappiamo molto delle avventure puramente storiche dell’imperatore, né ci siamo mai imbattuti negli scritti di Albert Camus al di fuori di qualche citazione sui diari al liceo, ma Salvatore Della Villa riscrive la narrazione e la presenta al pubblico presente in sala con un mix di diverse tecniche. Il teatro si fa moderno, ingloba il linguaggio cinematografico, la prossemica della sociologia, la pornografia della relazione, la ritmicità del suono-azione, il format del delirio di onnipotenza, la plasticità delle caduca sicurezza architettonica.

Le geometrie sceniche di origine squisitamente classiche sanciscono infine la scena teatrale, abilmente raccontate da una compagnia 100% pugliese (musiche comprese).

Se per Sartre l’Assurdo è la gratuità dell’esistenza, alla quale si può reagire solo con l’auto-inganno della malafede (A.Pigliaru, “Il Teatro dell’Assurdo. Huis Clos di J. P. Sartre “, XÁOS. Giornale di confine, n.1 2002), per Camus l’Assurdo è uno stare sempre presenti a se stessi.”

Geniale! C’eravamo.

Luana Lobbene (IndieSalento per Turismo Dancardi)

La Caremma: tradizioni dal Salento

Tradizioni dal Salento: la Caremma

Caremma: tradizioni dal Salento

 

 

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La Caremma Salentina

Tra le strade di Taviano, fa capolino questo strano fantoccio. La Caremma è simile ad un vecchia signora, brutta sdentata, abbigliata di stracci neri. Tra le stringe un fuso di lana da una parte e nell’altra una marangia (arancia amara) con infilzate sette penne di gallina.

La tradizione ci racconta che la Caremma avesse sette nomi: Anna, Susanna, Rebecca, Ribanna, Cruci, Parmi e Pasca. Terminato il Carnevale, La Caremma veniva posizionata a ridosso  di balconi e terrazzi e a rappresentanza di una vedova piangente per il decesso e l’eredità dei debiti del marito.

A causa di questo, la Caremma era costretta a lavorare per saldare tali debiti; il fuso con il filo rappresenta lo scorrere del tempo per il raggiungimento del punto di pareggio di questi debiti (break even point direbbero gli economisti oggi) e la marangia (l’arancia amara) era il gusto amaro di tale esperienza simbolo dunque di sofferenza. Le sette penne infilzate alla marangia, scandiscono le sette settimane sino alla Quaresima.

Il termine Caremma proviene dal lontano XVI secolo quando i soldati francesi giunti in Salento ed incuriositi dal fantoccio allestito sulle case, associandolo al periodo pasquale, la chiamarono “carème” (quaresima).

Ogni settimana alla Caremma le si sfila una penna, fino all’ultima il giorno di Pasqua. Ogni penna è accompagnata dalla seguente filastrocca:

Uno le mennule

Ddoi le carenule

Tre li noci

Quattru le croci

Cinque la passione

Sei le parme

Sette tuminica te Pasca

Se mancia pane carne

Trascorse le sette settimane, la Caremma veniva appesa ad un filo o ad un palo e al rintocco delle campane della mezzanotte che annunciano la Resurrezione, viene incendiata con tanto di scoppietti finali.

 

[cml_media_alt id='67934']Tradizioni dal Salento: la Caremma[/cml_media_alt]

La Caremma Salentina 2

Caremma pizzicotta, mancia lu pane cu lla ricotta, e lu mancia scusi scusi, cu nnù la vitune i carusi.”

Noi e il fantoccio, vi aspettiamo dunque a Pasqua nel Salento!

Vacanza per single nel Salento, parola d’ordine Costa Ionica

vacanza per single nel salento

Vacanza per single nel Salento

vacanza per single nel salento

vacanza per single nel salento

Hai viaggiato amorevolmente in coppia, hai provato l’ebbrezza di un entusiasmante vacanza con il tuo gruppo di amici ed oggi sei single e vorresti pianificare una bella vacanza per single nel Salento.

Bene, da dove cominciare.

Territorio d’appeal, facilmente decifrabile nella sua toponomastica, promontori quasi totalmente inesistenti.

La vacanza relax, tutta mare, spiagge e crema dopo doposole possiamo ormai ritenerla un classico. Lidi attrezzati e scorci più rurali: c’è solo l’imbarazzo della scelta. Occasioni d’incontro possono essere ricercate presso apposite strutture (pub, caffè, ecc) o pianificate. Una connessione ad internet in loco pertanto risulta essenziale.

Altro modo di soggiornare in questo lembo di terra nel sud della Puglia da single, è optare per una vacanza “on the road” esattamente una vacanza per single nel salento. Scelto e prenotato il punto d’appoggio, il tuo nido, è fondamentale la scelta del mezzo di spostamento in modo tale da scrivere e costruire il tuo tragitto. La Costa Ionica offre molti scorci interessanti sia in termini di spiagge, lidi attrezzati, calette, scogliere affascinanti, scoglio basso e praticabile.

Allontanandoci dalla costa, sempre accompagnati da strade dalle pendenze gentili, il Salento più tipico e autentico. Barocco, liberty, antiche e lungimiranti tradizioni architettoniche e urbanistiche. Il fascino dell’atmosfera rurale delle campagne resiste ancora, sia che tu sia in moto, macchina, o bicicletta. Visitare il Salento con mezzi pubblici, come il Salento in bus è consigliato solo in piena estate, quando sono reperibili tali servizi. Ottima e variegata l’offerta di escursioni a piedi con le tante associazioni che propongono tutto l’anno gite trekking culturali, enogastronomiche, rurali, sportive e di intrattenimento.

Se sei amante dello sport, altra bella proposta per la tua vacanza da single, è sicuramente una vacanza a cavallo. Lezioni individuali e lunghe passeggiate sulla spiaggia o tra le riserve ed i parchi protetti salentini. Se almeno una volta hai sognato anche tu questo, abbiate solo l’accortezza di essere realistici (evitando pertanto i periodi di altissima stagione) ed affidatevi con fiducia alle realtà che propongono questi servizi.

Un consiglio per una casa vacanza per single potrebbe essere di certo Sole Rosso, un comodo monolocale vista mare situato a 400 metri da una bellissima passeggiata, meta di sportivi, amanti della natura e di incontri occasionali.

Questo è il luogo per te, trascorri una vacanza per single nel salento con noi!